Per prima cosa bisognerebbe capire che cos’è un pixel in un immagine.
Sappiamo che le nostre immagini digitali sono costituite da milioni di minuscoli quadratini chiamati pixel e ognuno di questi può rappresentare un minuscolo blocco di luminosità e saturazione del colore.
Tutti i livelli di luminosità del colore o livelli di saturazione di quel pixel vengono identificati come profondità di bit o profondità di colore.
Maggiore è la profondità di bit, maggiore è il “potenziale” del pixel;
quindi più alta quantità di saturazione, di tonalità o livelli di luminanza e, più ne abbiamo, migliore sarà il lavoro in post-produzione; ovviamente.
Potremmo quindi lavorare con un maggior grado di finezza nelle modifiche da pixel a pixel, aiutandoci allo stesso tempo ad evitare banding innaturali o fusioni tonali.
Approfondiamo..
Su Photoshop ti sarà già capitato di vedere le opzioni per 8 bit, 16 bit o 32 bit.
Più in generale la maggior parte delle fotocamere acquisisce in 12 bit o 14 bit e alcune in 16.
Usano i canali rosso verde e blu (RGB) che si combinano per formare una varietà di colori e livelli di luminanza. D’altro canto quasi tutti i dispositivi di stampa riescono solo ad “identificare” file a 8 bit, quindi perché sarebbe importante usare un’immagine a 16 bit per il nostro ritocco se il dispositivo di input è a 12 bit mentre sul dispositivo di output è solo ad 8 bit?
È un po ‘come preparare un’insalata; gli ingredienti freddi rimarranno freddi, ma potremmo fare un’insalata migliore riscaldando alcuni degli ingredienti nel processo di preparazione anche se questi poi finiranno di nuovo freddi alla fine.
Se prendessimo un’immagine a 8 bit, e decidessimo di intraprendere un lavoro di ritocco, come ad esempio creare un nuovo sfondo o creare un nuovo gradiente, allora la quantità di passaggi di tono a nostra disposizione sarebbe inferiore (se continuassimo ad 8 bit) ma se continuassimo a 16 bit allora avremmo un maggior grado di tonalità, saturazioni ecc, a nostra disposizione.
Ovviamente catturare il file raw originale a 16 bit sarebbe più conveniente, perché avremmo più dati grezzi e dettagli con cui lavorare (il che è sempre vantaggioso), ma come ho già detto la maggior parte delle fotocamere registra in 12 bit, altre in 14 bit e solo poche possono registrare in più.
Ma cosa effettivamente sono i bit?
Beh i bit sono informazioni digitali in un file;
“Informaticamente” parlando sono quegli uno e quei zeri che descrivono ciò che il pixel dovrebbe rappresentare, ad esempio in un’immagine a colori ad 1 bit avremo solo 2 rappresentazioni che saranno solo nero puro o bianco puro.
In un file a colori a 8 bit avremo 2 rappresentazioni moltiplicate per 8 volte quindi 256.
È importante, però, ricordare che abbiamo a che fare con immagini RGB quindi abbiamo un canale rosso, un canale verde e un canale blu, quindi 256 * 256 * 256 che equivale a 16 777 216 possibili colori (in un’immagine a 8 bit), quindi, più semplicemente, sarà in grado di rappresentare circa 16,7 milioni di colori.
Tuttavia, se questa fosse un’immagine a 16 bit, avremmo 2 alla potenza di 16 che sarà uguale a 65.536. Quindi 65.536 * 65.536 * 65.536 = 281 474 976 710 655 o più semplicemente
281 trilioni di colori.
Interessante è sapere che l’occhio umano è in realtà in grado di valutare solo circa 10 milioni di colori. Quindi, anche con immagini a 8 bit, avremmo comunque più colori di quanti potremmo effettivamente discernerne.
Il compromesso nel lavorare a 16 bit è che con questo, sicuramente sarà maggiore la profondità di colore, ma maggiore sarà la dimensione del file, quindi sarà più lento da gestire sul computer e ovviamente avremo bisogno di computer più veloci e moderni, con molta RAM e buone schede grafiche che potrebbero quindi semplificare il lavoro di un file a 16 bit; sopratutto se si hanno molti livelli da manipolare..
Diamo un’occhiata ad un confronto..
Qui abbiamo due immagini create attraverso una semplice sfumatura radiale.
Stessa sfumatura, ma due file diversi.
Il file a 16 bit accusa molto meno “banding” rispetto a quello ad 8 bit.
L’esempio di una sfumatura blanda così potrebbe essere fuorviante perché potremmo non trovarci mai di fronte ad immagini che hanno bisogno una modifica del genere..
ma pensiamo alla correzione della luminanza e della saturazione del colore blu del cielo in un bel paesaggio; oppure alla modifica tramite separazione di frequenze di un volto in primo piano.
l costante spostamento delle gradazioni di toni e del colore, da pixel a pixel, che si verifica nella modifica sarà nettamente più delicato.
Nota bene : se facessimo dei ritocchi in 8 bit e desiderassimo di convertire l’immagine in 16 bit ciò non rimuoverà necessariamente le bande esistenti ma al limite potrebbe tornarci utile nelle modifiche successive.
Dopo aver completato tutto questo intenso lavoro con Photoshop potremmo ovviamente scegliere di ridimensionare l’immagine a 8 bit per inviarla a una stampante o convertirla in JPEG; Photoshop la convertirà automaticamente ad 8 bit poiché attualmente il formato JPEG supporta solo questa profondità.